"Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti. Soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito, Superman. Non un grandissimo fumetto...la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia...la filosofia non è soltanto eccelsa: è unica. L'elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter ego. Batman è, di fatto, Bruce Wayne. L'Uomo Ragno è, di fatto, Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker. Deve mettersi un costume per diventare l'Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l'unico nel suo genere. Superman non diventa Superman. Superman è nato Superman. Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande S rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti. Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l'abito da lavoro...quello è il suo costume. E' il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? E' debole, non crede in se' stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana".
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5 commenti:
Già.
Se analizzo meglio il personaggio di Superman (e ovviamente di Clark Kent) mi rendo conto che tutti i desideri e le ambizioni dell'uomo di Krypton tendono alla sua dimensione terrestre e non kryptoniana; mi spiego: vorrebbe vivere l'amore per Lois Lane se non ci fosse da contrastare il male nel mondo, vorrebbe migliorarsi e progredire sia nell’ambito privato sia in quello professionale se non dovesse ricoprirsi del ruolo di timido, impacciato e pavido per non far scoprire la sua vera identità di Superman.
Quindi, perdonatemi l'arroganza, dal mio punto di vista Clark Kent non è una critica di Superman alla razza umana ma, ironicamente, è l'esatto contrario; il sig. Kent è un elogio all'umanità perché nonostante le infinite potenzialità sceglie di rimanere un "omuncolo", capisce che è quello il suo ruolo nel mondo e, con profondo senso del dovere, sceglie di esporsi ai sberleffi consentendo a Superman di salvare nonnine e bimbetti da immani catastrofi.
E' Clark che si veste dei panni dello stupido per consentire a Superman di essere un semidio buono e caritatevole.
E’ Clark che rinuncia alla possibilità di una vita felice con Loise per consentire a Superman di svolazzare per il mondo alla ricerca di super-cattivi da sconfiggere.
E’ Clark che puntualmente si lascia prendere in giro da colleghi e amici senza batter ciglio, lasciando gli onori e le prime pagine dei quotidiani al suo scintillante alter-ego.
In conclusione: è Clark Kent il vero eroe, è lui che sacrifica se stesso per il bene del mondo, è lui che rinuncia ai piaceri (affettivi e materiali) della vita, è lui che s’immola sull’altare del bene dell’umanità… l’altro, Superman, fa semplicemente quello che è in grado di fare e ovviamente, sprizzando super poteri da ogni poro, fa cose mirabolanti e incredibili.
Ripeto: Clark Kent è un elogio all’umanità… o quanto meno a quella immensa porzione di umanità che tutte le mattine si sveglia per andare incontro ad una giornata povera di gratificazioni e lo fa senza batter ciglio, ingoiando amaro magari, ma senza piangersi addosso perché è cosciente che quello è il suo ruolo nel mondo.
Casomai c’è da chiedersi, non avendo un Superman da tutelare, come mai la stragrande parte della gente non fa nulla per migliorare (anche solo un pochino) le proprie condizioni… ma questo è un altro discorso…
roberto
....
sono rimasto senza parole roby...
devo pensarci su un po' su quello che hai scritto perchè è davvero davvero interessante!
cmq quello che ho scritto è un brano di kill bill, non mio...
Lo sapevo
http://www.tsf.it/index.phtml?id=474
Tanto di cappelo per la risposta che l'anonimo ha dato.. però devo puntualizzare che la citazione di Kill Bill parla dell'inconscio di Superman.. Ovvero che il supereroe si fosse adattato a mo' di camaleonte a ciò che aveva intorno, e avendo capito subito la razza umana, ne avesse preso le forme e fosse cresciuto come Clark Kent. Un comportamente che il supereroe avrebbe assunto senza rendersene conto, quasi incosciamente, ma che vada cmq a delineare una razza umana molto debole e poco decisa al contrario della natura di Superman. Questo credo fosse il senso del discorso che fà Bill nel film. Mentre la tua risposta parla del conscio di Clark Kent.. ed è un'altra cosa, quello di cui tu parli è il primo strato di una lettura di Superman, ovvero quello che appare agli occhi di tutti.. mentre la riflessione di Bill di Kill Bill (scusate il gioco di parole) è una lettura " fra le righe ".
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