mercoledì 31 ottobre 2007

sfogo!

altro post dai toni accesi. nulla di nuovo purtroppo. iniziamo con il processo alla cellula terroristica islamica che ha causato l'attacco alla stazione di madrid di ormai tre anni fa. al tg ho appena sentito che la legge spagnola non consente pene superiori al carcere per 40 anni... credevo che solo in italia la legge fosse ridicola e invece, purtroppo, pare anche in spagna. assicureranno però UNA PENA SUPERIORE AI 7 ANNI! 7 anni?! sette anni?!?! SETTE ANNI!?!?!?!? ma il carcere a vita che fine ha fatto? ma in che tipo di società vivo? a me inizia a fare schifo!
191 omicidi e 1800 tentati omicidi...
io non sono per la pena di morte (o meglio, da poco non sono più per la pena di morte) ma parlando del sistema italiano, non sono ASSOLUTAMENTE nemmeno per il carcere come "correttivo". ma che cazzo significa??? il carcere deve essere una punizione!!! niente altro!
l'accusa ha chiesto qualcosa come circa 40000 anni di carcere per questi bastardi. risultato: dei 28 imputati, solo 3 sono stati condannati alla pena massima, 30 anni di carcere... carcere che spero non sia come qui da noi e sopratutto spero che almeno lì non facciano un bell'indulto perchè "poverini, i carcerati stanno stretti stretti nelle loro piccole cellette, non si può vivere così, poveri!"
...
calabria, un bambino di 12 anni muore perchè picchia la testa cadendo da un'altalena. ematoma cerebrale da operare ma mancano le ambulanze e dopo tre ore di "inassistenza" entra in coma e (fortunatamente, aggiungo io) muore. il tutto mentre napolitano telefona a un nostro astronauta nello spazio!!! EVVIVA!! EVVIVA!! ....MA COSA CAZZO ME NE FREGA CHE QUEL COMUNISTA PARLA CON UN ASTRONAUTA, A SPESE NOSTRE, E MAGARI AL COSTO DI UN'AMBULANZA CHE AVREBBE SALVATO LA VITA AD UN BAMBINO!!!!!!! questo sì che è progresso! parliamo con lo spazio ma poi abbiamo ospedali e attrezzature da terzo mondo!
COME AMO IL MIO PAESE (DI MERDA)!!!!
COME AMO QUESTO MONDO (DI MERDA)!!!!

lunedì 29 ottobre 2007

me lo sono sempre chiesto... risposta

TOMASO VECCHI
UNIVERSITÀ DI PAVIA
Immaginare una scena è un po’ come assistervi davvero. Questa affermazione richiama la straordinaria capacità del nostro cervello di creare rappresentazioni mentali in grado di riprodurre sostanzialmente la sensazione di vedere qualcosa con gli occhi. Possiamo guardare un film alla tv o seguire un «filmato» che appare solo nel nostro cervello.
Il termine inglese che denota questa capacità - che utilizziamo tutti i giorni, benché il più delle volte inconsapevolmente - è «imagery», che significa, appunto, rappresentare la realtà attraverso le immagini mentali. Sfortunatamente il vocabolo italiano «immaginazione» non è altrettanto preciso, richiamando piuttosto una gamma di significati legati al fantasticare o al desiderare che un evento accada (ed avvicinandosi così più al vocabolo inglese «imagination»).

L’imagery
La ricerca scientifica su questa funzione del cervello - di cui ci serviamo comunemente per orientarci, per guidare un’auto o anche (è il caso degli individui particolarmente «visualizzatori») per risolvere un problema - si è sviluppata solo recentemente, focalizzandosi su una questione fondamentale, ovvero quanto l’«imagery» dipenda da meccanismi di percezione visiva (si è detto che immaginare è come vedere: ma per il cervello è davvero la stessa cosa?) o piuttosto vada considerata come una funzione «autonoma», assimilabile a un processo di memoria, di ricostruzione interna.
Indicazioni significative sono state fornite da una serie di ricerche che hanno studiato le capacità rappresentazionali («imagery») in persone cieche dalla nascita. La logica sottostante alla ricerca è che, se un cieco congenito è in grado di rappresentarsi mentalmente la realtà, allora la vista non è una condizione necessaria per esperire immagini mentali. Ovvero, vedere con gli occhi e vedere con la mente, benché siano esperienze apparentemente simili, si basano in realtà su meccanismi cerebrali diversi. In effetti questo è ciò che è stato trovato: i ciechi si creano immagini mentali come tutte le altre persone e, per quanto possa apparire sorprendente, le rappresentano «a colori». E fanno fotografie, selezionando, come tutti, la prospettiva più adeguata per scattare l’istantanea: si rappresentano, cioè, la scena che vogliono fotografare come se la vedessero, ma con gli occhi della mente.

Memoria e pensiero
Un cieco dalla nascita è in grado di generare delle immagini mentali e di utilizzarle per far fronte alle attività quotidiane. I processi di «imagery» - di rappresentazione mentale - non sono pertanto mere derivazioni di fenomeni percettivi, ma coinvolgono funzioni cognitive complesse, come la memoria o il pensiero. Ma è davvero possibile escludere qualsiasi ruolo della percezione visiva nello sviluppo delle capacità di «imagery»? Ciechi e vedenti si comportano nello stesso modo quando devono rappresentarsi mentalmente la realtà?

Le manipolazioni
Stando ad alcune ricerche recenti, le cose non stanno proprio così. La cecità, infatti, determina alcune specifiche limitazioni nella capacità di rappresentarsi mentalmente il mondo. Tra i fattori critici sembrano rientrare la complessità della scena da visualizzare e la necessità di compiere delle manipolazioni o trasformazioni sull’immagine generata, compiti che comporterebbero nei non vedenti tempi di esecuzione più lunghi e una minor precisione nelle risposte. Secondo alcuni ricercatori, questi limiti sarebbero imputabili alla mancanza di strategie appropriate dovute, appunto, alla cecità.

Strategie cognitive
Ciò non significa che un individuo non vedente sia totalmente privo di strategie cognitive, quanto che debba appoggiarsi a strategie meno efficaci. Per esempio, un vedente è in grado di costruirsi una rappresentazione allocentrica di una scena esterna (ovvero una rappresentazione indipendente dalla posizione dell’osservatore). Di contro, un non vedente tenderà a costruirsi una rappresentazione ancorata alla propria posizione, basata su coordinate egocentriche. Questo per via della diversa modalità esplorativa con cui vedenti e non vedenti entrano in contatto con la realtà: prevalentemente tattile per un cieco congenito, principalmente visiva per i vedenti.

Va sottolineato come queste differenze nelle strategie cognitive siano modulate dall’età in cui è insorto il deficit visivo. Nel caso di uno congenito il sistema cognitivo si abitua da subito a funzionare in mancanza della percezione visiva: ciò si riflette nell’organizzazione cerebrale dove, grazie alla plasticità corticale, aree deputate all’elaborazione di stimoli visivi vengono reclutate da stimoli tattili o acustici. Nel caso di un’insorgenza più tardiva del deficit, invece, questi meccanismi di riorganizzazione cerebrale appaiono meno sviluppati. A seconda del compito, i ciechi congeniti possono ottenere migliori prestazioni rispetto ai ciechi tardivi o viceversa.
Queste ipotesi sono state vagliate attraverso l’analisi dello sviluppo del sistema cognitivo in presenza o assenza di percezione visiva da una rete di ricerca presso le Università di Pavia, Padova e Pisa. Ne è emerso che - se da un lato vedere non sembra essere un prerequisito per la capacità di utilizzare immagini mentali - è però plausibile che la percezione visiva incida molto sullo sviluppo di un sistema cognitivo interno che si abitua a creare immagini simili a quelle ottenute con la vista.

I ciechi si rappresentano immagini mentali ascoltando un racconto o una descrizione, leggendo un testo in braille o sulla base di rumori e suoni, annusando o toccando. In nessuno di questi casi, però, la complessità della stimolazione è paragonabile a quella che accompagna la percezione visiva. Il sistema cognitivo dei ciechi si adegua infatti ad una stimolazione più ridotta e - soprattutto - si struttura sulla base di un’esperienza percettiva sequenziale, qual è quella veicolata da udito e tatto. Di contro, solo la vista - il «colpo d’occhio» - consente di catturare simultaneamente molte informazioni. Un ulteriore supporto all’ipotesi che la vista non sia una condizione indispensabile per lo sviluppo di efficienti capacità rappresentazionali viene dalla neuroimmagine funzionale. I dati mostrano che ciechi e vedenti utilizzano le stesse strutture cerebrali, quando sono impegnati a generare ed elaborare delle immagini mentali e, nello specifico, quando devono visualizzare la posizione precedentemente memorizzata di una serie di oggetti o seguire mentalmente un percorso. Ovvero, le stesse aree cerebrali sottendono - nei ciechi e nei vedenti - la capacità di ricordare per esempio dove si sono appoggiate le chiavi.
Quali sono i fattori cruciali per lo sviluppo del sistema cognitivo deputato alle immagini mentali? E’ la visione in sé o vanno identificati alcuni aspetti dell’esperienza visiva? Una serie di esperimenti su individui affetti da patologie congenite offre indicazioni preziose. Si sono confrontate le capacità di «imagery» in persone con visione monoculare e in individui affetti da un’ipovisione marcata. I risultati hanno mostrato che non è la visione come esperienza fenomenica a essere rilevante per la capacità di generare immagini mentali, quanto il carattere binoculare dell’esperienza visiva, che veicola simultaneamente stimoli distinti, influenzando anche i meccanismi di rappresentazione interna.
E’ un dato sorprendente, se si considera che gli individui con visione monoculare mostrano gli stessi limiti dei ciechi nei processi di rappresentazione interna, mentre l’ipovisione grave permette lo sviluppo di meccanismi cognitivi di rappresentazione mentale simili a quelli dei vedenti.

Questi dati sono fondamentali nell’identificare i contributi della percezione visiva nei processi di rappresentazione mentale... ma ne dobbiamo essere sorpresi? Omero non ha forse raccontato che Polifemo non riuscì a immaginare la posizione di Ulisse e dei compagni, consentendo loro di fuggire dalla sua caverna? Sempre saggi gli antichi, che già intuirono come la monocularità non produca buone immagini!

da la stampa.it
grazie della segnalazione a roberto

venerdì 26 ottobre 2007

dr house


lo so, è una vita che è in onda ma io l'ho scoperto solo da qualche puntata. e adesso capisco perchè piace così tanto! è davvero troppo bello! tralasciando tutte le malattie (assurde?) e le loro cure (altrettanto assurde?) lui è davvero troppo un figo! se riesco spero di poter iniziare a scrivere regolarmente sul blog riguardo le puntate che andranno in onda.

giovedì 25 ottobre 2007

me lo sono sempre chiesto...

ma un non vedente dalla nascita, quando pensa, "come" pensa? nel senso, se io penso a un cane per esempio, nella mia mente vedo l'immagine di un cane. credo che questa sia la normalità...spero! e un non vedente, come fa? come pensa? e sopratutto, sogna? quando io sogno, vedo una specie di film, o comunque vedo delle immagini. un cieco? magari qualcuno di voi mi sa dare qualche risposta, nel frattempo cerco su internet che lui, internet, sa sempre tutto!

mercoledì 17 ottobre 2007

cari bambini.
non abbiate fretta di diventare grandi.
i grandi hanno tanti problemi.
che poi forse non sono sempre problemi. sono pigrizia, incapacità di dialogare, pregiudizi. sono scuse che si ammucchiano l'una sull'altra. sono voglia di non pensare quando forse basterebbe ascoltarsi di più.
siete meglio voi. che vi lanciate le scarpe. che date un morso. che vi spingete perchè siete stati spinti. almeno non siete ipocriti. almeno andate incontro alle conseguenze di quello che fate.
per i grandi non è la stessa cosa. i grandi scappano. un bambino se ruba la marmellata sa che la mamma si arrabbierà, e verrà punito. un adulto se ruba la marmellata risponde a se stesso. non ha qualcuno che gli faccia da balia. non ha qualcuno che si prenda cura di lui. dovrebbe essere capace di decidere. di effettuare una scelta. dovrebbe aver imparato a chiedere scusa. dovrebbe aver imparato che non si gioca con i sentimenti delle persone.

Rubato dalla Fra.
Grazie.

Rabbia

Ci sono momenti in cui dentro sento tanta di quella rabbia che spinge per uscire, che preme contro le pareti, che mi fa tremare le mani... Rabbia per delle ingiustizie, per delle delusioni, per degli sbagli commessi o per la totale impotenza davanti alla vita.
Quando credi di fare del bene e invece fai soffrire; quando tendi una mano per aiutare e invece dall'altra parte vedono una mano pronta a colpire; quando un bacio e un abbraccio non sai più che significato hanno...
Rabbia perchè spreco il mio tempo ma pur sapendolo non faccio molto per cambiare questa situazione.
Rabbia perchè con fatica ma anche soddisfazione si costruisce qualcosa che poi sembra crollare con al primo alito di vento.
Rabbia che tante volte sovrasta ciò che di bello e sempre più raramente la vita mi offre...
Ma il tempo cancella tutto, anche la rabbia. E domani sarà già passata.

martedì 16 ottobre 2007

E' difficile

Qualche settimana fa ho assistito ad un vero e proprio miracolo. Che ieri sera si è rivelato essere solamente l'errore di un medico...
E puntualmente ritorna lo sconforto e la mancanza di fiducia. E di Fede. Iniziano ad affiorare paure e dubbi e tante tante domande. Domande che non possono avere risposta.
E al vita, del quale spesso, come adesso, non capisco il senso, diventa difficile...

mercoledì 10 ottobre 2007

Il ritorno

Credevate davvero che avrei chiuso sul serio?! Forse qualcuno di voi lo sperava! Bè, a quel qualcuno dico che basta non venire più qui a leggere!!
Avrei voluto aspettare ancora un po' prima di ritornare ma oggi sono "grigio" (così mi ha detto una persona a me molto cara...). E dal mio grigio allora voglio urlare che sono stufo di tante situazioni e di tante persone, ma soprattutto sono stufo del buonismo imperante che in ogni telegiornale, su ogni quotidiano, e spesso in tante persone che conosco, sento e vedo così spesso! E allora, complimenti a quel sacerdote e al suo vescovo che hanno vietato a una ventina di ragazzi di ricevere la cresima perchè maleducati ("teppisti", diceva il tg5) e perchè bestemmiavano! Vorrei stringere loro la mano e dire che era ora che qualcuno mostrasse gli attributi anche in queste situazioni, che, ahimè, sono all'ordine del giorno. E vorrei fare anche i complimenti all'isituto de filippi di varese, che questa sera alle 17 ospiterà rosi bindi. Complimenti! Istituto religioso "governato" da religiosi che ospita una comunista lesbica come quella! EVVIVA! E' proprio vero che basta pagare e si ottiene quasi tutto! Complimenti! E ancora, complimenti a quei medici e infermieri che risultavano al lavoro quando invece erano da fare altro, coperti da loro colleghi che timbravano al loro posto! Ma soprattutto complimenti a chi "x legge" li ha prontamente rimessi subito al loro lavoro! Fanculo! Io li avrei licenziati immediatamenti, reso pubblici i loro nomi e soprattutto avrei vietato la loro assunzione in ogni ospedale e struttura pubblica simile di tutta la nazione!
E' ORA CHE CI SI INIZI A SVEGLIARE E A TIRARE FUORI LE PALLE CONTRO CERTE SITUAZIONI! Non so ancora come e di certo soli si può fare ben poco ma almeno iniziare a far notare certe cose che ormai purtroppo risultano "normali" credo sia già un primo passo.

martedì 2 ottobre 2007

CHIUSO

Se si riapre, non si sa quando...